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29 Settembre 2023
Solitamente, quando si acquista un nuovo elettrodomestico, ci sono alcune considerazioni da fare prima di scegliere il modello migliore. Da una parte ci si informa su quali siano le migliori marche in circolazione, dall’altra si pensa alle proprie necessità. Quanti si è in famiglia? Quanto spesso si usa quell’apparecchio? L’arredamento di casa richiede l’uso di un particolare colore o design che anche il macchinario deve rispettare?
A seconda delle risposte a queste domande si andranno a selezionare determinate caratteristiche tecniche che l’elettrodomestico da comprare dovrà assolutamente avere. Per lavatrici e lavastoviglie si tratterà della capienza, per il frigorifero della tipologia, per l’asciugatrice si valuterà se sia davvero utile oppure no… Naturalmente, si dovrà dare un’occhiata anche ai programmi e alle funzioni che questi macchinari mettono a disposizione, soprattutto se sono smart e di nuova generazione.
Tra tutte queste caratteristiche, però, ce n’è una che non può assolutamente sfuggirti: la classe energetica degli elettrodomestici che vorresti acquistare.
Sommario
Tutti gli elettrodomestici consumano delle preziose risorse ambientali. Alcuni apparecchi hanno bisogno solo di energia elettrica per funzionare (anche se magari ne usufruiscono durante un lungo periodo o per tutte le 24 ore del giorno) mentre altri richiedono anche la presenza di ingenti quantità d’acqua. È normale, quindi, che ci siano alcuni elettrodomestici più energivori di altri, ma sulla spesa della bolletta a fine mese tutti hanno il loro peso.
Sai come risparmiare sui consumi degli elettrodomestici (e quindi sulle spese domestiche)? Scegliendo al momento dell’acquisto un macchinario di ultima generazione. Questi modelli possiedono una tecnologia talmente avanzata da essere in grado di limitare tanto i consumi di energia quanto quelli idrici. Sono riconoscibili sul mercato perché vengono classificati come appartenenti a una classe energetica alta.
La classe energetica degli elettrodomestici è una classificazione definita da precise regole dell’Unione Europea che mira a informare i consumatori sul livello di consumi di un apparecchio. Una volta appurato qual è il consumo medio annuo in kWh di un macchinario, la casa di produzione gli assegna un’etichetta energetica che si esprime sotto forma di una lettera dell’alfabeto dalla A alla G. Questo valore appare chiaramente sulla scheda dell’elettrodomestico in esposizione. Se guardi bene, vedrai una sorta di piramide formata da varie strisce di diverse lunghezze (in alto ci sono quelle più corte, in basso le più lunghe) colorate in maniera differente: si va dal verde della cima al rosso del fondo, passando per il giallo e l’arancione. La classe energetica dell’apparecchio sarà indicata tra quelle esistenti
In questa scala colorata dalla A alla G puoi orientarti tenendo presente che la prima lettera indica un elettrodomestico molto efficiente dal punto di vista energetico, mentre l’ultima è assegnata ai macchinari che consumano di più. Le classi B e C sono ancora efficienti e assicurano un buon risparmio di risorse. La D è la classe intermedia, mentre la E e la F non garantiscono buone prestazioni a livelli di consumi. L’obiettivo per la salvaguardia del pianeta è limitare progressivamente la produzione di elettrodomestici di classe inferiore alla D per poi cessarne definitivamente la produzione.
La scala di cui abbiamo appena spiegato il valore è quella che oggi troviamo stampata sull’etichetta di qualsiasi grande elettrodomestico.
Questa classificazione, però, è entrata solo recentemente nel panorama europeo. Fino al 2021, infatti, le classi energetiche funzionavano in maniera leggermente diversa. Le lettere dell’alfabeto coinvolte nella catalogazione erano solo 4: la A, la B, la C e la D. Tuttavia, anche per la scala precedente, l’efficienza energetica andava peggiorando man a mano che si andava avanti con le lettere.
Era il 1998 quando l’Unione europea stabilì l’obbligo di dichiarare la classe energetica dell’elettrodomestico. L’organizzazione si preoccupò di fornire criteri specifici per la classificazione di modo da rendere la scala il più internazionale possibile. I criteri di raggruppamento erano basati sulle tecnologie esistenti al momento e sull’efficienza degli elettrodomestici in circolazione. Peccato, però, che se c’è un secolo in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante, quello è proprio il XXI. La rivoluzione tecnologica ha interessato anche il mondo degli elettrodomestici arrivando a presentare ai consumatori modelli ricchi di funzioni e di programmi utili non solo allo svolgimento del compito specifico, ma anche alla manutenzione e alla pulizia dell’apparecchio.
Al migliorare della tecnologia migliorarono anche i consumi. Ben presto divenne evidente che le 4 lettere non erano più sufficienti a classificare l’efficienza energetica degli apparecchi. I produttori iniziarono ad affiancare alla lettera A il segno + per indicare una classe superiore alla A. Nel 2010, si iniziarono a vedere elettrodomestici appartenenti alla classe A++ e A+++, ancora migliori rispetto alle precedenti.
L’Unione europea ha quindi deciso di intervenire nuovamente per regolare la situazione alla luce dei nuovi progressi tecnologici ipotizzandone uno sviluppo ancora ulteriore. È così che nel 2021 sono entrate in vigore le nuove classi energetiche basate sulla scala di cui abbiamo parlato prima.
L’uso di più lettere ha indubbiamente semplificato la classificazione, ma ha creato qualche dubbio in merito alla corrispondenza tra le nuove classi energetiche e quelle vecchie. A complicare ulteriormente le cose è la considerazione che la scala funziona in maniera diversa per ogni tipologia di elettrodomestico.
Per raccapezzarsi, bisogna partire dal presupposto che alla nuova classe A appartengono pochissimi elettrodomestici esistenti. Abbiamo delle lavatrici Whirlpool appartenenti a questa categoria, ma nessun altro elettrodomestico può vantare livelli energetici così elevati. Non sono ancora stati inventati frigoriferi, lavastoviglie, congelatori o asciugatrici in grado di raggiungere un così basso livello di consumi. Al momento della creazione delle classi, infatti, si è deciso che la nuova classe A sarebbe stata riservata ad apparecchi con tecnologie talmente avanzate da garantire prestazioni energetiche ottime. Ci si è così lasciati un margine piuttosto ampio per i modelli di futura uscita, evitando di ricommettere l’errore del passato.
La maggior parte degli elettrodomestici in circolazione sarà contrassegnata dalla lettera D. La nuova classe energetica D, infatti, corrisponde alla A+++ (in alcuni casi anche alla A++) della scala precedente.
Per i frigoriferi, invece, il livello massimo attuale corrisponde alla nuova classe energetica E, la ex A+.
La nuova etichetta energetica presente sugli elettrodomestici è quasi interamente occupata dal disegno della scala dei consumi. La lettera corrispondente alla classificazione dell’elettrodomestico sarà evidenziata in modo da non lasciare dubbi al compratore.
Intorno alla scala, potrai trovare anche la bandiera dell’Unione europea e la dicitura “Energy”. È presente anche un QR code da scansionare per ottenere maggiori informazioni sull’apparecchio. Nel caso in cui l’elettrodomestico può essere connesso a internet, troverai la dicitura “smart” accanto alla scala energetica.
La differenza tra le classi energetiche degli elettrodomestici c’è e influisce sul prezzo di acquisto. Un macchinario che permette di risparmiare sui consumi costa di più di quelli contrassegnati con classe inferiore. Tuttavia, il risparmio nel tempo è nettamente maggiore poiché le bollette saranno meno dispendiose. Acquistare un elettrodomestico con classe energetica alta, inoltre, aiuta molto l’ambiente perché ne preserva le risorse.
Ora che sai tutto, puoi scegliere consapevolmente quali elettrodomestici fanno al caso tuo.
Per cercare di porre un freno alla crisi ambientale bisogna agire su più fronti. Oltre a informarsi adeguatamente sulle differenze tra le classi energetiche vecchie e nuove e propendere per modelli appartenenti a una scala alta, bisognerebbe anche iniziare a entrare nell’ottica che riparare è meglio del sostituire.
Molte persone, infatti, tendono a chiamare il servizio di riparazioni solo quando la garanzia di un elettrodomestico è ancora in vigore. Una volta scaduta, se il macchinario ha dei problemi si pensa immediatamente a cambiarlo. Nella maggior parte dei casi, però, il guasto può essere aggiustato. Se si contatta un servizio di riparazione degli elettrodomestici funzionale e sicuro, si può davvero risparmiare molto tempo e anche molto denaro. Senza contare che si eviterà la produzione di un rifiuto speciale di difficile smaltimento.