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25 Settembre 2020
Il forno a microonde è sempre più presente nelle nostre case. Da che si poteva ritenere un elettrodomestico accessorio, sta diventando sempre più fondamentale nella quotidianità domestica soprattutto considerando i ritmi di vita frenetici che caratterizzano molti di noi.
Molti modelli consentono anche di cucinare, non solo di riscaldare. Quindi, sorge spontaneo il dubbio: è meglio usare il forno a microonde o quello tradizionale? È chiaro che molto dipende dalle tue abitudini, dalla pietanza da cucinare e anche dal tempo che hai a disposizione. Ma c’è un’altra variante che potresti iniziare a considerare: i consumi del forno a microonde messi a confronto con quelli del forno tradizionale.
Sommario
Potrebbe capitarti di trovare su una delle manopole del forno a microonde, tra i tanti simboli, anche un numero accompagnato dalla lettera W. Potrebbe essere un 700 W, ad esempio. Quella scritta indica la potenza del forno a microonde, ma non quella realmente assorbita dall’elettrodomestico. Infatti, il forno a microonde sfrutta solo una parte dell’energia elettrica usata, anche se si tratta di un apparecchio che usa l’energia alla massima potenza.
Prendiamo un forno a microonde tipico con un consumo medio pari a 1100 W. Di questi, solo 700 saranno effettivamente usati nel microonde mentre gli altri saranno dissipati dal magnetron, il generatore delle microonde, ed espulsi dall’elettrodomestico sotto forma di aria calda. C’è anche una quantità di energia che viene dispersa dalla lampadina, dal trasformatore, dalla ventola di raffreddamento, dal motore che fa ruotare il piatto e dai circuiti di controllo.
Quanto detto fino ad ora vale in linea generale, ma ci sono delle situazioni in cui i consumi del forno a microonde aumentano.
Per i forni a microonde combinati, il peso in bolletta può essere più ingente. Questo perché quando si usa il forno a microonde non solo per riscaldare, ma anche per cucinare, l’energia richiesta è maggiore soprattutto con determinate funzioni.
Quando usi il grill, i consumi del forno a microonde arrivano a eguagliare quelli del forno tradizionale. La funzione combi, invece, richiede un grandissimo dispendio di energia: si parla di un consumo medio del forno a microonde pari a 2400 W.
Come si può assicurare, quindi, il risparmio energetico del forno a microonde?
Come per tutti gli elettrodomestici, se si vuole risparmiare sulla bolletta bisogna acquistare un modello di forno a microonde a basso consumo energetico. Se normalmente questo significa fare attenzione alla classe energetica di appartenenza, per il microonde non è possibile.
Infatti, dato che per questi elettrodomestici si può intervenire manualmente sul livello di potenza erogato, non si possono definire dei valori standard riguardo al consumo energetico. È chiaro, però, che i modelli più recenti sono realizzati avendo cura per l’aspetto dei consumi, visto che la questione del risparmio di risorse naturali preme molto alla nostra epoca.
I forni a microonde hanno dimensioni variabili: quelli più grandi permettono anche di preparare più pietanze contemporaneamente, assicurando così un buon risparmio di tempo e di energia. Funzioni di cottura avanzate, come quella a vapore o ventilata, permettono di consumare poco, sicuramente di meno rispetto al forno tradizionale.
Siamo abituati a vedere in casa il forno elettrico, non il microonde. Nonostante sia vero ciò che abbiamo detto all’inizio di questo articolo sulla diffusione a macchia d’olio di questo elettrodomestico, non è di certo lo strumento che ha sostituito i tradizionali metodi di cottura.
Viene ora naturale chiedersi se, a livello di consumi, sia meglio usare il microonde o il forno elettrico. In questo confronto, la tradizione perde di netto soprattutto se parliamo di specifiche funzioni, come quella del riscaldamento.
Anche un forno elettrico a risparmio energetico (ovvero di una classe energetica alta) non regge il confronto con un microonde a livello di consumi se si parla di scaldare o scongelare le pietanze prima di mangiarle.
Il consumo medio di un forno elettrico può dipendere da tanti fattori. Primo fra tutti, la classe energetica di appartenenza dell’elettrodomestico. La classe A, ad esempio, consente di consumare circa 1 kWh a ciclo di cottura. Più è alta, più il tuo elettrodomestico sarà green e meno consumerai. I forni di classe A+++, spendono anche il 30% in meno di 1 kWh. Se vuoi comprare un forno elettrico a risparmio energetico, devi anche guardare le dimensioni dell’apparecchio e la sua potenza. Inoltre, la tipologia di cottura scelta incide sui consumi.
La cottura a forno statico è più lenta; i tempi si allungano notevolmente e così anche il consumo di energia. La ventilazione, invece, fa sì che i cibi si cuociano prima e, di conseguenza, c’è meno consumo di watt. In media, il forno ventilato consuma il 30% in meno dello statico.
L’assorbimento dell’energia da parte del forno elettrico non è sempre costante, ma varia a seconda del momento della cottura. Nella fase di riscaldamento di un forno statico, ad esempio, il consumo del forno elettrico è maggiore, raggiunge il picco. Man a mano che si prosegue con l’accensione, tende a stabilizzarsi e a ridurre i consumi. Quindi, se imposti la temperatura a 180°, vedrai che per i primi minuti di accensione consumerà circa 800 watt. Dopo un’ora e mezza, si arriverà a 1500 watt. Sono stime approssimative, molto dipende anche dal tipo di forno che hai in casa. Di certo, ti conviene accenderlo solo una volta che avrai completato la ricetta.
Se non sai quanto consuma un forno elettrico all’ora, puoi facilmente scoprirlo grazie al wattometro. Se inserisci il dispositivo accanto al salvavita del contatore dell’energia elettrica (spegnendo tutti gli altri elettrodomestici), aziona il forno per 60 minuti e poi vai a vedere il valore calcolato dallo strumento. A quel punto, non devi fare altro che calcolare il costo economico che peserà sulla bolletta.
Il consumo medio di un forno elettrico si aggira intorno ai 173 kWh all’anno. Quello del forno a microonde intorno ai 99 kWh. I numeri parlano chiaro e sono calcolati pensando a un utilizzo quotidiano degli elettrodomestici per almeno 15 minuti al giorno. È evidente che dovresti usare il microonde per riscaldare velocemente le pietanze. Per cucinare le pietanze, puoi scegliere, ma sappi che per i consumi ti conviene usare il microonde. Per preparare un petto di pollo, ad esempio, ci vogliono circa 15 minuti in meno con il forno a microonde e questo consente un notevole risparmio di energia. Considera anche che il consumo medio di un forno a microonde per scongelare 500 gr di carne macinata è di 60 W, quello per cuocere una lasagna surgelata è di 300 W, mentre quello per riscaldare un litro di latte è di 12 W. Il tutto in “tempi record”: si parla rispettivamente di 10 e 25 minuti e di 30 secondi nell’ultimo caso.
Il forno a microonde sarà pure un apparecchio che va “a risparmio”, ma questo non significa che non ci siano delle cose che tu possa fare per diminuire ulteriormente i consumi del tuo elettrodomestico.
Per scongelare i cibi, l’ideale per il risparmio energetico è usare il forno a microonde. È economico e molto più rapido. Per quanto riguarda, invece, la cottura vera e propria, scegli tu a seconda dei casi o della ricetta.
Cerca di pulire con regolarità il tuo elettrodomestico. Ti stai domandando come influisce questo sul risparmio energetico del forno a microonde? Ebbene, la presenza di residui di cibo potrebbe rendere più difficoltosa l’accensione e, quindi, comportare un maggiore dispendio di energia.
Per assicurarti un efficiente consumo medio del tuo forno a microonde, cerca di impostare ogni volta la potenza in base a ciò che devi fare e di non attivarlo alla massima. Scegli la funzionalità di cottura più adatta e vedrai che il risparmio in bolletta sarà assicurato.
Qualsiasi guasto si verifichi al tuo forno a microonde, prima di buttarlo via, cerca di farlo riparare anche se la garanzia è scaduta.
I tecnici professionisti di SulSicuro sono specializzati nella riparazione di forni a microonde e tutti possono assicurarti che aggiustare un elettrodomestico è più economico di ricomprarlo. Inoltre, si tratta di una scelta molto positiva a livello ambientale perché evita la produzione di un rifiuto difficile da smaltire.